Annabelle di Lina Bengtsdotter
Charlie � una giovane donna sopravvissuta a una madre alcolizzata, psicologicamente instabile e insofferente alle regole, che lha resa orfana giovanissima. Alla morte della madre, ha abbandonato il piccolo paese in cui viveva e si � trasferita presso famiglie affidatarie, avendo cos� modo di frequentare le scuole, studiare e diventare investigatrice della polizia criminale. Quando viene incaricata di indagare sulla scomparsa di Annabelle, una ragazza sparita dopo una serata di alcool e droga, Charlie � obbligata a tornare a Gullspang, dove scopre che poco o nulla � cambiato da quando lei se ne � andata. In una societ� in cui famiglie disfunzionali, alcolismo e disagio giovanile, oggi come allora, sono la normalit�, scoprire cosa � successo ad Annabelle non � facile. Come Charlie ha sperimentato sulla propria pelle, la vita in un piccolo paese pu� essere molto diversa da quella idilliaca che � impressa nell’immaginario collettivo. Inoltre tornare a casa fa riemergere in Charlie tutte le sue fragilit�, perch� a volte i ricordi sono ferite indelebili dell’animo.
Ma chi voleva rimanere giovane per sempre? Tutti gli adulti che dicono di rimpiangere la giovinezza devono averla dimenticata, oppure sono davvero bacati nel cervello. La ragazza rise. Charlie fece altrettanto e disse di essere della stessa opinione, aggiungendo di far parte di coloro che non l’avevano dimenticata. Non poteva immaginare niente di peggio che rimanere eternamente adolescente.
Non mi � piaciuto molto
Mentre la prima met� prometteva bene, procedendo nella lettura la narrazione � diventata sempre pi� sconclusionata. Tanta confusione e tante strade imboccate senza giungere da nessuna parte. Unica nota positiva � la caratterizzazione di Charlie che, nonostante tutto, riesce a risultare autentica; la trama invece non mi ha convinto. A peggiorare il tutto alcuni errori di battitura…
Voto�2/5
Titolo Annabelle